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FOOTBALL ACADEMY INNOVATION STRATEGIST
Mi occupo di Ricerca, Sviluppo e Innovazione. Grazie a un migliore uso dei vivai, aiuto i club ad aumentare i ricavi per raggiungere la sostenibilità economico-finanziaria e i successi sportivi con la prima squadra. Il mio lavoro consiste nel ripensare, continuamente, al modo in cui vengono concepiti i settori giovanili, contribuendo a dare forma a contesti che favoriscano l'emersione di giocatori originali, unici e creativi: i campioni
Se per primo non è il vivaio ad abbracciare la complessità, a essere creativo, coraggioso, unico e innovativo, perché dovremmo aspettarci che lo siano poi i suoi giocatori?
Cosa faccio
Viviamo in un contesto intriso di luoghi comuni: "i giovani non giocano", "la colpa è degli stranieri", " gli allenatori non hanno coraggio", "non si allena più la tecnica". La verità è che Il calcio italiano vive una crisi da mancanza di talento. Dove sono i nuovi Totti, Baggio e Maldini? Ci si è abituati alla mediocrità e si è addirittura arrivati a etichettare come campioni ragazzi che faticherebbero anche solo a trovare spazio nelle rose del recente passato. È l’attuale gestione dei settori giovanili, il modo in cui, a livello aziendale, vengono vissuti e organizzati, a far prendere a cascata tutta una serie di scelte sbagliate che impediscono l’emersione di campioni. Pertanto, cultura della vittoria e della fisicità, costruzione di ambienti sempre più precoci, adultocentrici e mediatizzati hanno trasformato il vivaio da risorsa a tappo della realizzazione del potenziale finanziario e sportivo dei club e di riflesso dell’intero movimento.
Il core business dell’industria sono i calciatori, e i settori giovanili, facendo emergere un “prodotto” di bassa qualità, compromettono tutta la catena di valore pregiudicando la salute dei club e dell’intero movimento. L’attuale utilizzo sbagliato di questo asset, che per sua natura dovrebbe soltanto creare ricchezza, impedisce di mantenere un equilibrio tra costi e ricavi. Così le società ricorrono alle plusvalenze fittizie, chiedono aiuti allo stato, tentano di aderire a nuove competizioni (Super League), o, semplicemente, rinunciano a qualsiasi forma di ambizione.
Della quasi totalità dei vivai italiani se ne potrebbe fare a meno. Servono, quindi, nuove e più efficaci modalità di gestione. I settori giovanili vanno ripensati integralmente e considerati come unità di ricerca e sviluppo. Con il mio lavoro aiuto i club a prendere decisioni migliori. Guardo al futuro, mantengo una helicopter view e tutto quello che faccio è finalizzato a vincere con la prima squadra, non ad alzare trofei giovanili. Mi impegno nel far emergere una cultura dell’innovazione e della creatività che porti i vivai a creare, continuamente e grazie all'intelligenza collettiva, il proprio modo originale e “artigianale” di fare le cose, dando forma a un contesto che favorisca l’emersione di grandi giocatori. Non si tratta di fare le cose meglio degli altri, ma diversamente dagli altri e, facendole diversamente, ottenere di meglio. Gli ingredienti principali sono: superare il “si è sempre fatto così”, sfidare lo status quo ed essere anticonformisti. È così che questo asset può creare ricchezza e generare un vantaggio competitivo per le aziende.
Aumento Produttività - Emersione di campioni dal vivaio
Business sano
e successi sportivi con la prima squadra
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