Qui trovate la mia intervista per il magazine digitale: Distanti ma Unite.
Un estratto: "L'idea che i club italiani investano poco nei settori giovanili è una fake news. Dati UEFA alla mano, siamo il quarto paese in Europa per investimento medio per club nel settore giovanile. Investiamo più di Spagna, Olanda e Portogallo. E siamo il primo paese per numero di risorse umane impiegate...
Otteniamo poco perché non li sappiamo usare!
I settori giovanili vengono visti dai club come una filiera e gestiti come un insieme di tante mini-prime squadre da allestire per raggiungere i risultati nelle giovanili. Questo porta a prendere, a cascata, scelte sbagliate. Le selezioni precoci, dove i ragazzi prescelti sono quasi tutti nati nei primi mesi, ne sono un esempio. Occorre un ripensamento integrale dei vivai, sostenuto da un cambio di paradigma, relativo a obiettivi, modalità di gestione e risorse umane. Per creare valore, le aziende devono vivere il vivaio come un’unità di ricerca e sviluppo".
Rischio di essere ripetitivo ma le soluzioni del nostro calcio non sono le seconde squadre o i Centri Federali. Pensare questo, significa non aver analizzato il contesto socio-culturale, politico e storico del nostro paese.
Il principale problema è che si sta parlando di aziende che, nel modo di gestire l'asset settore giovanile, buttano, giornalmente, i soldi fuori dalla finestra!
Qui potete acquistare il mio libro: https://lnkd.in/d38unb-s
INTERVISTA: https://www.distantimaunite.com/2022/12/06/oro-sprecati/